“Non è possibile una lotta rivoluzionaria nello spazio urbano che non sia anche contro di esso. Non è possibile sviluppare una critica e un attacco rivoluzionario – contro lo spazio urbano – separando questi dalla critica e dall’attacco verso la tecnologia. Qualsiasi lotta realmente sovversiva condotta nelle città non può prescindere dal considerare l’opprimente e totalizzante artificialità e la pervasività tecnologica di questi luoghi. Lo spazio urbano non “necessita” di venire occupato, e nemmeno liberato, bensì di venire attaccato e distrutto”
Presentazioni del giornale anarchico “Vetriolo” 17 e 18 marzo 2017 Riottosa occupata
“Non ci interessano fandonie preveggenti sulla rivoluzione o sull’insurrezione. Non dobbiamo ragionare nel “fare la guerra” militare, né la guerra civile come fine o mezzo (che può essere un inevitabile corso degli eventi), ma la rivoluzione anarchica. Bisogna rivoltarsi. Gli anarchici non sono immuni alla cancrena della politica e dell’autoritarismo, né tanto meno al compromesso opportunista ed ai riformismi. Il nostro agire e quello che facciamo cambiano le cose e nell’atto violento e rivoluzionario, che ci si augura sconquasserà ogni cosa, nulla resterà come era prima e in questo c’è speranza, desiderio, non vi è