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NOTE SULLA REPRESSIONE IN CITTÀ

Questa breve cronaca locale delle ultime vicende repressive non vuole essere né un’apologia né un piagnisteo vittimistico, ma un invito all’analisi e alla solidarietà attiva.

Dopo i fatti di Firenze del mese di aprile 2016 (tafferugli dopo provocazioni poliziesche a un concerto in uno spazio occupato), una compagna viene costretta, dopo i primi giorni di carcere, ai domiciliari in attesa di giudizio a Trieste, per poi essere rilasciata il 23 giugno, con obbligo di dimora nel comune.
Denunce (furto e danneggiamento aggravato) per due compagni di Trieste accusati di aver sabotato e rimosso otto telecamere in centro città.
Lunedì 13 giugno, il tribunale di Trieste stabilisce che un compagno friulano dovrà scontare ai domiciliari (iniziati sabato 18 giugno in questa città) una condanna di 8 mesi per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale per i fatti di novembre 2013 (un gruppo di sbirri e gendarmi riconosce il compagno in centro storico a Udine e dopo un dito medio alzato al loro indirizzo, si mette a malmenarlo, pistole alla mano, e a distribuire denunce fra i presenti, arrestando il compagno, denunciandone altri due per resistenza, poi assolti a giugno 2016, e denunciando per resistenza (assolto) e porto d’armi (condannato) ed espellendo dall’Italia un loro amico statunitense che stava filmando la scena).
Lunedì 20 giugno, viene perquisita l’abitazione di un’altra compagna di Trieste (indagine per imbrattamento), accusata di scritte anarchiche su muri della città, con conseguente sequestro di scritti personali. Seguirà interrogatorio della Digos giovedì 7 luglio.

Quante volte nella vita ognuno avrà provato la frustrante sensazione che genera l’immobilismo e la rassegnazione di fronte a tutto ciò che ci opprime? Quante volte abbiamo chinato la testa, credendo che non fosse possibile alcun orizzonte all’infuori del recinto della frustrazione e dell’obbedienza alle regole di questa galera a cielo aperto? Eppure alcuni hanno deciso di alzare la testa, di iniziare a leggere e interpretare questo mondo con occhi propri, comprendendo che non può esservi che umiliante servitù senza rivolta individuale, senza attaccare, scagliare una pietra contro tutto ciò che ci opprime.

Cogliamo l’occasione della costrizione ai domiciliari del compagno di Udine per riflettere sulla repressione.

SABATO 23 LUGLIO
ORE 17:00
PIAZZA ORTIS, TRIESTE

Cogliamo l’occasione anche per esprimere vicinanza al compagno di Venezia colpito da richiesta di sorveglianza speciale.

Solo continuare la lotta può dare un senso alla solidarietà verso i nostri compagni reclusi.

Alcuni anarchici di Udine e Trieste
alcuni-anarchici-ud-trst@inventati.org

Un contributo per l’occasione precedentemente pubblicato su questo blog:

http://info-action.net/index.php?option=com_content&view=article&id=2760:2016-07-21-18-30-35&catid=149:manifestazionigatto